PORCEN:  CORTIVI  E  SORANOMI

 


 

Il primo nucleo di case del paese, così come lo vediamo nella forma attuale, probabilmente fu costruito vicino alla attuale piazza, a monte di essa; si allargò poi ai lati, sia ad Ovest verso Rasai che ad Est verso Tomo, e in alto (Sud) ai lati della "Vila"; la forma del primitivo insediamento in sostanza poteva somigliare a un triangolo, con la base rivolta al colle, sulla cui sommità la tradizione colloca l'antico castello con funzione di protezione, e il vertice dalla parte del monte. Questa ipotesi è confermata dalla disposizione degli edifici nella parte bassa, la più antica, della Vila, ove lo sviluppo delle case segue in prevalenza la linea della strada, mentre più in alto i cortivi più recenti si dispongono a pettine, perpendicolarmente alla Vìla.
La presenza di una copiosa sorgente a un centinaio di metri dalla attuale piazza del paese può essere considerata la causa della scelta dei luoghi ad essa adiacenti per costruirvi delle abitazioni. E' possibile che in tempi remoti costruzioni fossero presenti oltre la sorgente, verso il Còl: nella zona, caratterizzata da clima più favorevole grazie all'esposizione al sole, sono stati trovati interessanti reperti archeologici.
L'emigrazione da Porcen diventò forte negli ultimi anni dell'800, ma fino al "secondo dopoguerra" non provocò lo svuotamento e l'abbandono di abitazioni che invece cominciarono a verificarsi negli anni '50: tanti emigranti erano fuggiti definitivamente fin dall'inizio, quando era elevato il numero dei componenti le famiglie; queste si assottigliarono e tuttavia continuarono ancora per anni ad occupare le medesime abitazioni, dando il loro nome o soranome alla zona, che spesso coincideva con un cortile: il cortile (cortìu), una sorta di miniquartiere nel paese. Fu dunque il lungo periodo di occupazione delle abitazioni da parte di più generazioni della medesima famiglia a permettere il consolidamento dei nomi dei cortili, nomi legati dunque alle persone più che alle caratteristiche dei luoghi, come invece avviene in altri paesi. Oggi tali nomi persistono, anche se le famiglie da cui hanno avuto origine si sono spostate o sono addirittura estinte. Rimangono anche i nomi di famiglie non più presenti già da tanto tempo, ad esempio "i Tarèi" dal cognome Tarelli, in un cortile a Ovest sopra la strada comunale ( seconda "gronàda" -schiera- di case), e "i Tòn", sopra la strada che si stacca a metà della Vìla e sale verso Est lungo il Brén.
Il nome dato al cortile in qualche caso coincideva col cognome, se questo era poco diffuso; più spesso col soranome della famiglia o gruppo di famiglie; il soranome rispondeva anzitutto alla necessità di distinguere tra persone aventi uguale non solo il nome ma anche il cognome, evento piuttosto frequente perché due cognomi in particolare erano (e sono) prevalenti a Porcen; anche i nomi non presentavano forte variabilità: ricorrevano spesso Nani, Tòni, Bèpi, Jàcomo, Chéco... e i corrispondenti femminili. Così, ad esempio, in presenza di più persone col nome Giovanni Fantinèl, i soranomi intervenivano a fugare ogni dubbio: Nani Caporàl, Nani Bisòt, Nani Pierét, Nani Perufàt,...; e per Giovanni De Cet: Nani Menón, Nani Schèo, ... Se poi entro le famiglie con lo stesso soranome capitava un nome identico, si inventava un nuovo soranome per uno dei due: la fantasia sicuramente non mancava! I soranomi coincidenti con cortili e riconducibili al cognome "De Cet" sono i Caubiànc, Sartór, Tarèl, Téla, Piàfhit, Sèculi e Schèo. E per "Fantinèl" abbiamo i Bianco, Pierét, Sparegnàsto, Peruffhàt, Bisòt, Pastorèla. I  soranomi sono stati assegnati ricorrendo alla fantasia che ha tenuto conto delle caratteristiche fisiche (Caubiànc perché biondi, Bianco forse per la pelle o i capelli), comportamentali (Sparegnàsto = risparmiatore; Schèo -denaro-  forse per analogo motivo), delle attività (Sartór, Téla, Pastorèla) o altri fattori in alcuni casi difficili da individuare.  In un caso due cortili hanno uguale nome, il soranome delle famiglie che hanno cognomi diversi: "da Pèca" infatti  si trova sia al centro (cognome Pellin) entro el giro dela Vila, sia nella parte Est (Bonàn). Il lungo cortile ad Ovest, immediatamente sopra la strada comunale, ha per nome i cognomi delle famiglie che vi abitano: "da Rech" e "dai Gàvit" (Gaved).
Un altro soranome (Menón) era assegnato a famiglie sparse sul colle, mentre alle altre famiglie delle case sparse o dei piccoli nuclei fuori del paese veniva associato il nome del luogo di residenza; ad esempio Bèpi da Bàutole.
 

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