LA  PRIMAVERA  DEGLI  ALBERI

La primavera si annuncia già a febbraio con gli amenti dei noccioli e la fioritura dei gattici; segue il corniòlo, giallo ma meno appariscente della mimosa, che altrove fiorisce nello stesso periodo. A metà marzo è la volta dei ciliegi, un tempo rigogliosi e sani dal piano fino alle malghe a quota 1300 (lì fiorivano a giugno); il ciliegio è stato colpito da una malattia, e le piante più imponenti e dalla maestosa fioritura sono state abbattute. Albicocchi e peschi, con sfumature dal rosa pallido al carico, mostrano i loro fiori con i ciliegi (un po' dopo alcune varietà di pesco). Seguono susini, peri e meli. Nel bosco e nelle siepi, dopo il corniolo, ecco il biancospino, i viburni. Maggio viene onorato da robinie, maggiociondoli e frassini orni; a giugno si sente il profumo amaro dei fiori di castagno e quello dolcissimo dei tigli.
E le nuove foglie segnano la primavera cominciando a sbocciare in basso, ove la temperatura è più mite e la neve si è sciolta prima: il loro verde pallido risale i fianchi dei monti e raggiunge spesso la neve che fatica a sciogliere, se caduta abbondante nell'inverno.

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